La seconda intervista

- Non male la ragazzina.
- Non male? Aldo, qui parliamo di un incremento considerevole delle vendite: quindici per cento in più.
- Si ma ci sono molte cose nuove non solo la sua “intervistucola”, abbiamo rinnovato molto la linea editoriale.
- E come la metti se ti dico che sono le donne a pesare maggiormente su questo incremento? Stanno letteralmente saccheggiando le edicole.
- Staremo a vedere, le ho chiesto di portare altre interviste mi pare.
- Intanto é arrivato un contatto da un possibile nuovo investitore, vuole la prima di copertina, per 5 anni. E stiamo parlando di un pezzo da novanta!

- Di chi si tratta?
- Della All4Couples, il “Gigante” del nostro settore, ti vogliano incontrare i proprietari di persona, sai di chi parlo?
- All4Couples? Certo, marito e moglie, non si muovono mai separatamente, fissami un incontro allora. Certo, se la All4Couples si interessa a noi, allora magari hai ragione tu e i tempi stanno cambiando, sono loro che offrono ogni genere di intrattenimento per le coppie vero? Da film e spettacoli, a giochi erotici, moda e altro?
- Si Aldo, sono proprio loro. In merito all'appuntamento hanno espresso il desiderio di incontrare te e Amalia in un resort.
- Nessun problema, organizza e tieniti libera, verrai tu. Per Amalia mi pare presto, altrimenti dovrei promuoverla troppo in fretta.

Pausa pranzo, siamo sole io e Serena, Aldo é fuori per lavoro, gli altri a mangiare.
Qualche giorno fa Serena mi ha chiesto di parlare a quattrocchi, ed eccoci qua.

- No, non ho un'idea per la prossima intervista, te l'ho detto.
- Allora prendi carta e penna Amalia.
- Come? Ma sono strumenti da matusa. Di solito uso il registratore, e poi che ci dovrei fare?
- Te la sto offrendo io un'intervista, poi con le prossime vedrai tu come stupirci. Ci tengo ad assecondare lo svecchiamento della rivista e non vorrei che naufragasse sul nascere.

Il tono di Serena é amichevole, appassionato e malizioso. Evidentemente ha preso a cuore la “causa” e le piacerebbe essere intervistata.

- Fantastico, ovviamente useremo un nome di fantasia e le accortezze del caso
- Te ne sarei grata! E mi piacerebbe che l'intervista venisse riportata in prima persona se possibile.
- Nessun problema. Il registratore é pronto, parla quando vuoi.

- Il mio nome è Serena, ho 24 anni, occhi nocciola, capelli castano chiaro, mossi, lunghi fino alle spalle, e sono alta un metro e sessantacinque.
Mi presento al colloquio per questo lavoro, come responsabile della segreteria e delle pubbliche relazioni, senza sapere bene cosa mi aspetti, ma mi sono preparata al meglio: porto le mie scarpe col tacco preferite, delle autoreggenti appena comprate, un tailleur grigio con sotto una camicetta bianca un po’ scollata ma non sfacciata.
Ci sono altre quattro ragazze, un paio fresche di laurea le altre con qualche anno e qualche esperienza in più. Delle giovani, la prima é un classico del genere “Laurea cum laude”, occhiali, vestita come una suorina, sguardo basso, l'altra l'esatto opposto, sfrontatamente donna e sicura di se, al limite del volgare. Le altre due sembrano perfette per il ruolo, come me.
Mi agito, non mi aspettavo tanta concorrenza; oltre che agitata sono cosciente che se voglio quel lavoro, serve un approccio aggressivo.
Durante il colloquio ho inizio a civettare con il capo, un gran bell'uomo sulla cinquantina ben vestito, fisico ben tenuto, non un filo di pancia, che fascino! Nella mia testa penso di barare, di avere la situazione sotto controllo, di poterlo manipolare per ottenere il posto. Lui, anche se molto professionale, non mi sembra insensibile alla vista delle mie gambe né alle mie frecciatine.

Quella sera mentre guardo la TV col mio ragazzo mi arriva una chiamata dal capo che mi chiede se posso tornare subito in redazione per un secondo colloquio. Non so esattamente cosa sta per accadere anche se me lo immagino e sono nervosissima. Lui ha qualche anno più di me, io non ho molte esperienze e chissà cosa si aspetta, farò la figura della ragazzina?
Dico al mio ragazzo che ho un’uscita lampo con le amiche, mi vesto ed esco sparata verso la redazione.
Non amo mentirgli ma se devo tradirlo, ed é la prima volta, non é che posso dirglielo su due piedi e andarmene. Chi lo sa, magari non la prenderebbe nemmeno troppo male se ci fosse tempo di spiegare, in fondo dice sempre che é affascinato dalle donne esperte, che non é geloso e che la libertá é tra piú belle prove d'amore.

Il capo mi riceve nel suo ufficio, beviamo un aperitivo, e facciamo quattro chiacchiere sul perché vorrei avere il lavoro, dice che mi ha vista particolarmente interessata e cose di questo genere. Chissá se si é accorto che sono tesa come una corda di violino, sono in una situazione di stallo, sono un po’ nel panico, insomma mi vuole, lo so, ma come? e quando? Cosa aspetta?
Improvvisamente, non credo alla mia sfacciataggine, gli faccio: “C'è qualcosa che posso fare per ottene il posto?”.
Sono seduta da un'eternità, almeno mi sembra, mentre pensa a una risposta. Mi chiedo se ha in mente la mia stessa idea.
Ha un sorriso sardonico, come se tutto quello che sta accadendo rientrasse in un suo piano ben congegnato.
Mi dice: “Il lavoro é tuo, perché sei determinata e hai un curriculum fantastico. Ho nuovi progetti in mente e sei esattamente la persona che cercavo”. Non so se tirare un sospiro di sollievo o essere dispiaciuta, da una parte ho avuto il lavoro per merito, dall'altra il tipo mi piace tanto, ha un fascino magnetico ed irresistibile, quando aggiunge: “Ma quello che stiamo per fare va al di la del tuo nuovo lavoro, tu mi piaci, ed io piaccio a te”. Sento la scarica di adrenalina scorrermi nelle vene, ci siamo!
Invece no, gli piace tenermi sulle spine, si allontana verso il mobile bar, posa quel che resta degli aperitivi, infine con calma torna indietro, verso di me, si sfila la giacca, la lascia cadere sulla spalliera e siede al mio fianco sul divano, allunga una mano, mi accarezza dietro la nuca e finalmente mi bacia.
Mentre mi spoglia io armeggio coi suoi pantaloni per liberarlo, poi sorpresa dalla mia intraprendenza, ostentando una sicurezza che non ho, mi inginocchio per prenderlo in bocca e mi rendo conto che non ne ho mai incontrato uno così grande. Scoprirà la mia inesperienza, ne sono sicura, ma non mi importa, lui é mio.
Mentre mi dedico a lui, la sua mano si spinge sotto i miei slip e gioca dentro di me; poi me li sfila ed ha inizia letteralmente a mangiarmi.
Sono seduta sul divano con la sua testa tra le mie gambe e le mie gambe sulle sue spalle, le sue mani calde, e grandi, abbracciano il mio sedere e spingono deciso il mio corpo contro la sua bocca. La sua lingua recita silenziose poesie sulla mia pelle, narrando di brividi e contrazioni, dell'odore della sua pelle e del sapore del suo sesso nel mio palato. Si prende il suo tempo per deliziarmi ed ho l'orgasmo più intenso della mia vita, fino a quel momento almeno.
Dopodiché mi gira a pancia in giù, il peso del suo corpo sul mio mentre sussurra il desiderio di me nel mio orecchio, io fremo, voglio che mi prenda con decisione, ora.
Invece aspetto trepidante che le sue carezze scendano lungo le mie spalle, sui miei fianchi e si fermino decise ad afferrarmi il bacino, ora lo sento scivolare dentro di me. Mi prende i polsi e li blocca sopra la mia testa, dopodiché lento e profondo inizia a prendermi. Sembra rendersi conto che non ho avuto a che fare con dimensioni come le sue prima d'ora, perché é delicato, comprensivo e paziente, io mi abituo a quella pienezza, lo voglio e il mio bacino ora spinge contro il suo, é dentro di me, inesorabile.
Con la schiena inarcata urlo di piacere mentre lui esplode dentro di me, ci guardiamo e rilassando i nostri muscoli tesi, insieme, ci troviamo a dirci: ”Grazie!”.

Sono rimasta a lungo sveglia, quella notte, pensando a quello che era successo. In un solo giorno ho trovato un uomo bello, grande, alto, forte e maschio che mi desidera ed un nuovo fantastico lavoro.

Il giorno dopo é arrivata la telefonata di conferma ufficiale. Due giorni dopo ho iniziato il nuovo lavoro e la “gavetta” come la chiamo io, che consiste nell'apprendere l'arte sottile dell'erotismo, nel diventare consapevole di essere donna e nel prenderne ogni godimento.

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